Vendite al dettaglio in frenata a febbraio

Vendite al dettaglio in frenata a febbraio

Le stime preliminari Istat indicano un calo dello 0,1% in valore e dello 0,9% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua c’è un aumento del 5,8% in valore e una diminuzione del 3,5% in volume. Confcommercio: “rallenta la domanda delle famiglie”.

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5 aprile 2023

Dopo il buon risultato del mese precedente, a febbraio per le vendite al dettaglio torna il segno meno a livello congiunturale (-0,1% in valore e -0,9% in volume) mentre su base annua si conserva un progresso sostanzioso  in valore (+5,8%) a fronte di un calo più accentuato in volume (-3,5%). Sono le stime preliminari dell'Istat (link ai dati completi in pdf) e vendite dei beni alimentari calano dello 0,3% in valore e dell’1,8% in volume rispetto al mese precedente mentre quelle dei beni non alimentari registrano un lieve aumento in valore (+0,1%) e una flessione in volume (-0,3%, primo segno meno dopo cinque mesi). Rispetto allo stesso mese del 2022 i beni alimentari aumentano del  7,9% in valore e calano del 4,9% in volume, e andamento analogo (+4,2% in valore e -2,3% in volume) fanno registrare i non alimentari.

Commercio al dettaglio, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi, gennaio 2017-gennaio 2023. Fonte: Istat

Per quanto riguarda il trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 le vendite al dettaglio crescono in valore (+1,4%) e calano in volume (-0,6%) in termini congiunturali, con i beni alimentari che aumentano in valore (+2%) e diminuiscono in volume (-0,4%), e stesso trend per i non alimentari (+0,9% in valore e -0,7%in volume). Per quanto riguarda questi ultimi si registrano variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti, con l'aumento maggiore che riguarda i prodotti di profumeria e cura della persona (+10,5%).

Rispetto a febbraio 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per tutte le forme di vendita: grande distribuzione (+8,2%), imprese operanti su piccole superfici (+3,5%), vendite al di fuori dei negozi (+2,9%), commercio elettronico (+5,6%).

 

Confcommercio: “rallenta la domanda delle famiglie”

 

 

“Il dato di febbraio è in linea con le attese: si conferma il rallentamento della domanda delle famiglie, enfatizzato dalla revisione al ribasso della stima per gennaio. L’elevata inflazione, sebbene in riduzione, impone, attraverso l’erosione del potere d’acquisto del reddito e dei risparmi, una selezione degli acquisti e delle formule distributive. Ne risultano particolarmente colpiti i beni alimentari e i negozi di prossimità. Brillano, per distacco, i discount. Nel complesso, non modifichiamo l’outlook favorevole per i prossimi mesi riguardo al superamento dell’attuale moderata recessione, grazie alle esportazioni e al traino del comparto turistico, in un contesto di rientro delle tensioni sui prezzi al consumo”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

 

Per altre notizie e approfondimenti puoi visitare il nostro focus sui dati Istat. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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