Bankitalia torna a chiedere misure strutturali

Bankitalia torna a chiedere misure strutturali

Per il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, per rilanciare l'economia occorrono un'accelerazione della crescita e misure strutturali di correzione del bilancio pubblico. Invito alle banche: "sostenete le aziende".

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2 luglio 2003
Economia: Bankitalia torna a chiedere riforme strutturali

Economia: Bankitalia torna a chiedere riforme strutturali 

 

Il Dpef deve riproporre “una progressiva riduzione della pressione fiscale e una coerente  diminuzione del rapporto tra spesa pubblica corrente e Pil, al fine di chiudere in prospettiva il disavanzo, frenare la crescita del debito”. E’ la ricetta che, intervenendo all’assemblea dell’Abi, il governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, invia al Governo che si appresta a varare il documento di programmazione economico-finanziaria. Per risalire la china, ha ammonito Fazio, servono un’accelerazione della crescita e misure strutturali di correzione del bilancio pubblico, la cui mancata definizione “non giova alla certezza delle prospettive”. Senza entrate straordinarie, tra cui i condoni che hanno sinora dato un apporto di 8 miliardi di euro, il deficit si sarebbe infatti avvicinato alla soglia del 3%.

L’inflazione “dovrebbe scendere stabilmente sotto la soglia del 2%”, mentre la riforma Biagi del mercato del lavoro “darà un nuovo, positivo impulso all’occupazione”. Anche se in Italia, ha continuato il governatore, “il tasso di occupazione rimane molto basso nel confronto internazionale e nel Mezzogiorno è anormalmente basso”.

Quanto al rapporto tra banche ed imprese, Fazio ha invitato gli istituti di credito a fare la loro parte nello sviluppo del Paese: “le banche possono contribuire a rafforzare il legame di fiducia con la clientela con una azione continua di informazione, di consulenze nella ricerca di forme di finanziamento più evolute, di sostegno nelle fasi più delicate di sviluppo e di crescita dimensionale delle aziende”. Gli istituti di credito, per il Governatore di Bankitalia, possono fare molto anche per il Mezzogiorno fornendo “un contributo alla realizzazione delle potenzialità di sviluppo, anche al fine di ridurre le differenze tra le condizioni economiche e sociali nelle diverse aree del Paese”. E allora anche l’attività di prestito “deve essere accompagnata dall’offerta di un’articolata gamma di servizi che favorisca l’accesso ai mercati, la crescita dimensionale delle imprese, il conseguimento di assetti finanziari più equilibrati”.

 

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