Benzinai, torna la moneta elettronica

Benzinai, torna la moneta elettronica

Al termine di un mese e mezzo di protesta, Figisc/Anisa Confcommercio, Faib/Aisa Confesercenti e Fegica Cisl hanno annunciato che bancomat e carte di credito vengono nuovamente accettate su tutti gli impianti della rete distributiva di carburanti.

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17 settembre 2003
Benzinai: finisce il blocco di bancomat e carte di credito

Benzinai: finisce il blocco di bancomat e carte di credito

 

Figisc/Anisa Confcommercio, Faib/Aisa Confesercenti e Fegica Cisl hanno annunciato che carte di credito e bancomat sono di nuovo regolarmente accettate su tutti gli impianti della rete distributiva di carburanti, con la sola eccezione dei gestori i cui Pos sono collegati ai pochi istituti di credito che hanno comunque aumentato le commissioni. Dunque, ad oltre un mese e mezzo dal suo inizio, i benzinai sospendono la loro azione di protesta nei confronti del “cartello” delle banche italiane e contro l’aumento delle commissioni sull’uso delle carte di pagamento. Una protesta quella dei benzinai che ha prodotto risultati anche per il ruolo assunto nella vertenza dal sottosegretario Giovanni Dell'Elce. Sono stati definiti accordi con i più importanti enti emittenti di carte di credito (American Express, Carta Si' e Diners), con i quali continueranno le trattative per giungere a un abbattimento anche delle attuali commissioni praticate sia agli esercenti che ai clienti finali. E’ stato inoltre limitato il numero degli istituti di credito che hanno inteso aumentare le commissioni per il bancomat. “Questo è stato possibile – sottolineano in una nota le organizzazioni di categoria - nonostante l’atteggiamento irresponsabile di Cogeban, che gestisce il marchio Pagobancomat”. Ma l’iniziativa sindacale non si esaurisce qui: oltre ad aver già raccolto dai primi 6.000 gestori, le comunicazioni di disdetta definitiva dei contratti bancomat, Figisc/Anisa, Faib/Aisa e Fegica hanno annunciato azioni nei confronti di Banca D'Italia, Antitrust e governo per impedire a Cogeban e al sistema bancario di proseguire nella loro opera di speculazione, abnorme, immotivata e silenziosa, ai danni dei gestori e degli automobilisti italiani.

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