Berlusconi: "rispettato il patto con gli italiani"

"Abbiamo fatto il massimo, e comunque il contratto con gli italiani lo abbiamo rispettato". Silvio Berlusconi non ci sta a finire sotto processo per il rinvio al 2006 della riduzione dell'Irpef. Tornando sull'argomento tasse in occasione di una cerimonia alla Guardia di Finanza, ha ribadito che i vincoli di manovra che hanno rallentato l'azione di

Governo vanno sostanzialmente individuati in un debito pubblico ancora fuori controllo e nei parametri di Maastricht che limitano fortemente gli spazi di intervento dei singoli governi. A queste ragioni il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, anche lui certo che il programma del Governo non è stato minimamente tradito, ne ha aggiunte altre

due: la corsa del caro-petrolio e l'apprezzamento dell'euro.

"Stiamo pagando - ha spiegato il premier - una situazione che non dipende da noi visto che dal 1980 ad oggi abbiamo visto la moltiplicazione per otto del debito pubblico". Altro

punto critico i vincoli europei che vanno cambiati. "Sono sempre più convinto che vada modificato il trattato di Maastricht, in modo da escludere dal bilancio una serie di spese per investimento". Malgrado questa situazione Berlusconi è convinto che, anche se in misura inferiore al previsto "si stanno rispettando gli impegni con gli italiani di tagliare le

tasse entro la legislatura". Il premier ha anche ribadito la necessità di tagliare le tasse anche per motivi di carattere etico: "è chiaro che se devi al fisco più di un terzo di quello che faticosamente guadagni ti ingegni per trovare sistemi elusivi". Una battuta che ha provocato un certo stupore visto il contesto in cui è stata pronunciata, una platea che per mestiere si occupa di stanare gli evasori.