Casa: l'Uppi chiede modifica Ici e sgravi fiscali

Una raccolta di firme contro il 'caro casa' e per chiedere una sostanziale riforma dell'Ici,

che "non può gravare  esclusivamente sui proprietari di immobili ma su tutti i cittadini che beneficiano dei servizi comunali". L'iniziativa è dell'Uppi, l'associazione dei piccoli proprietari di immobili, da tempo sul piede di guerra contro i provvedimenti della Finanziaria 2005 e contro i successivi aumenti previsti dal decreto ministeriale del 31

gennaio 2005. "La pressione fiscale sulla casa, la più alta d'Europa - ha commentato Giacomo Carini, neo presidente nazionale dell'Uppi - è tracimata da tempo per cui ci si  aspettava che, quantomeno, non lievitasse ulteriormente. Il Governo, tradendo le aspettative di un'enorme massa di risparmiatori, ha introdotto altri oneri a carico della

proprietà immobiliare, aggravando la situazione del mercato della compravendite e degli affitti proprio in un momento in cui si stava tentando una diminuzione del 'caro casa'".

Carini ha preannunziato una mobilitazione dei piccoli proprietari di immobili ed una raccolta di firme presso le sedi provinciali del sindacato, dislocate in tutto il territorio nazionale, per proporre un progetto di riforma fiscale che faccia gravare l'Ici, con criteri di progressività, su tutta l'utenza dei servizi comunali e non, come avviene oggi, solamente sui proprietari di immobili.

Inoltre, l'Uppi propone lo scorporo del reddito immobiliare dall'imponibile globale ai fini Irpef, introducendo una tassazione separata. Il presidente dell'Uppi ha infine annunciato l'intenzione di avviare una "capillare inchiesta sugli sprechi degli Enti locali e sulla qualità dei servizi da essi resi alla collettività".