Allegato infrastrutture, Uggè: "No all'immobilità sostenibile"
Allegato infrastrutture, Uggè: "No all'immobilità sostenibile"
Conftrasporto ha approvato il quadro degli interventi che capitalizzano i benefici del Pnrr e del Piano nazionale complementare, ma respinge la proposta di ridurre la mobilità.
Secondo l'Allegato Infrastrutture, la strategia a lungo termine presentata dal ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, sono quasi 280 i miliardi di investimenti per i prossimi dieci anni. “Bene il quadro degli interventi, che capitalizzano i benefici del PNRR e del Piano Nazionale Complementare, ma il richiamo alla riduzione della mobilità rischia di vanificare i benefici del grande disegno infrastrutturale”. A dirlo è il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, che parla di uno scenario unitario di lungo periodo ben integrato con la pianificazione europea e con le sue più recenti evoluzioni, che premiano il nostro Paese sotto diversi aspetti.
“Penso ad esempio - ha spiegato Uggè - all'inclusione del Corridoio adriatico nella Rete prioritaria europea, o alla prevista promozione del trasporto combinato marittimo. Alla luce di queste decisioni che valorizzano i corridoi della rete TEN T, mi chiedo perché ritardare ancora l'avvio dei
lavori per il Ponte sullo Stretto, che ha già superato tutte le fasi procedurali ed è ormai considerato necessario”.
“A fronte di politiche per la sostenibilità non adeguatamente calibrate sulle peculiarità del settore,
non nascondo comunque la mia preoccupazione - ha continuato Uggé - sull’effettiva capacità del sistema-imprese di restare competitivo e operativo garantendo il perseguimento dell’obiettivo dell'accessibilità legato ai significativi potenziamenti infrastrutturali”.
“Per chi, come Conftrasporto rappresenta la casa comune dell'accessibilità e dei collegamenti, la
riduzione della mobilità invocata dall'Allegato Infrastrutture nell'ambito del paradigma ASI per la
sostenibilità non è condivisibile - ha proseguito Uggè - Prioritario, invece, con approccio
tecnologicamente neutrale, promuovere tutte le forme di mobilità sostenibile realmente
disponibili, a cominciare da un deciso sostegno all'intermodalità”.
“Il paradigma dell'immobilità sostenibile, invece, non ci convince, anzi ci preoccupa, soprattutto
alla luce delle condizioni economiche post-pandemia che le persone e le imprese devono
affrontare”, ha concluso il presidente di Conftrasporto.