Fisco e pensioni: approvate le deleghe

Fisco e pensioni: approvate le deleghe

D:21-12-2001 P:01 T: Pensioni: i sindacati proclamano quattro ore di sciopero

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19 dicembre 2001

Fisco e pensioni: approvate le deleghe

 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato i due disegni di legge delega in materia fiscale e previdenziale. Il Ministro dell’Economia Tremonti ha sottolineato che “tutti i provvedimenti presentati dal governo sono finora diventati legge, dal pacchetto dei 100 giorni alla legge finanziaria”.

“Alle spalle -  ha aggiunto Tremonti - abbiamo il voto delle politiche ed una maggioranza forte”. Secondo il Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, “approvando le deleghe su fisco e previdenza, dopo quella sul mercato del lavoro, il governo ha dato dimostrazione di una effettiva volontà di affrontare i  problemi, ma anche la capacità di risolvere i nodi più importanti”. “Le riforme varate – ha concluso Fini - delineano una politica fiscale ed  economica di largo raggio”

Adesso si attende la risposta dei sindacati, che si riuniscono stamattina presso la sede della Uil per valutare i provvedimenti contenuti nelle deleghe e decidere quali iniziative intraprendere. Per Confindustria, intanto, la delega è un  “provvedimento importante” che va “nella direzione di dare più competitività al sistema produttivo, più slancio alla  capacità di attrarre investimenti nel nostro Paese, più occupazione e sviluppo”.

 

Cosa prevede la delega sulla previdenza

 

Per facilitare lo smobilizzo del Tfr, il governo punta a prevedere “compensazioni per le imprese”. “Le misure - si legge nella bozza di delega - saranno collegate alla facilità di accesso al credito, alle agevolazioni di natura fiscale, alla riduzione degli oneri contributivi”. Per quanto concerne invece i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione di anzianità ma che decidono di restare al lavoro, l’Esecutivo punta a un regime “fiscale e contributivo speciale” che azzeri totalmente i contributi a carico dell’impresa e del lavoratore. Questi contributi saranno “destinati al lavoratore in misura non inferiore al 50%” mentre la parte rimanente dovrà essere “destinata a riduzione del costo del lavoro”. La busta paga di chi decide di non usufruire della possibilità di andare in pensione, quindi, dovrebbe essere più pesante. Grazie alla certificazione dei diritti acquisiti, inoltre, il lavoratore potrà andare in pensione in ogni momento.

In senso generale, il governo punta a liberalizzare l’età di pensionamento e ad eliminare progressivamente il divieto di cumulo tra pensione di anzianità e lavoro.

La bozza di delega conferma anche l’aumento dei contributi per i lavoratori parasubordinati, la cui aliquota salirà dal 13% al 16,9%.

 

 

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