HELG: "CON IL SÌ UN CONTRIBUTO AL MERCATO NERO"

HELG: "CON IL SÌ UN CONTRIBUTO AL MERCATO NERO"

L'eventuale approvazione del referendum, secondo il presidente di Confcommercio Palermo, "rappresenterebbe il colpo definitivo per affossare un settore che garantisce il 55% della ricchezza regionale".

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5 marzo 2003
“L’idea principale è quella di allargare l’informazione di base sul referendum sull’art

Helg: “Con il sì un contributo al mercato nero”

 

Palermo, quinta città italiana per numero di abitanti (circa 700mila), è il teatro della tappa odierna del “No Day”. Presidente della Federazione provinciale del commercio, del turismo e dei servizi (circa 12mila aziende associate) è dal 1996 Roberto Helg.

 

Cominciamo dal tema del giorno, ovvero “Quali riforme per il rilancio del Mezzogiorno”. Qual è la strada da percorrere per sviluppare finalmente il nostro meridione?

Bisogna investire, realizzando le infrastrutture e rafforzando il ruolo del turismo. Nella nostra isola è fondamentale rimettere in moto il turismo d’élite costruendo nuovi alberghi a quattro e a cinque stelle, così come occorre rimettere in funzione il turismo invernale.

Il problema, però, è che le casse regionali sono vuote, dalla Finanziaria è arrivato assai poco e non riusciamo ad azionare e spendere i fondi europei.

 

Il contributo che possono dare le imprese è però ostacolato dalle difficoltà di accesso al credito…

Per definire la situazione, basti dire che tempo fa fui provocatoriamente costretto ad affermare che l’usura è un male necessario. La situazione, da questo punto di vista, è drammatica. La definizione delle pratiche avanza con una lentezza esasperante, tanto che ce ne sono alcune, garantite da consorzi fidi, ferme dal luglio scorso.

 

A fine anno, però, entreranno in vigore gli accordi di Basilea. Magari qualcosa potrebbe cambiare…

Un direttore di banca mi ha detto: “qui da noi il problema non si pone, perché se si va avanti così a dicembre le aziende non ci saranno più…”.

 

C’è anche il referendum sull’articolo 18 a complicare le cose. Perché, secondo lei, è importante dire no?

Per noi sarebbe semplicemente la fine. Se passasse, rappresenterebbe il colpo definitivo per affossare un settore che garantisce il 55% della ricchezza regionale, oltre a segnare lo stop alla lotta al mercato nero ed a tutte le forme di precariato.

 

 

 

 

 

 

 

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