Il Centro Studi: "Ridurre l'accisa sui prodotti petroliferi"

Il Centro Studi: "Ridurre l'accisa sui prodotti petroliferi"

P:03 D:18-3-2003 T: Billè: "Il costo della guerra dipenderà dal prezzo del petrolio"

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18 marzo 2003
Centro Studi Confcommercio su ipotesi aumento prezzo del petrolio

Il Centro Studi sul caro petrolio: “Ridurre l’accisa sui prodotti petroliferi”

La guerra all’Iraq è ormai alle porte, e il Centro Studi Confcommercio ha fatto delle ipotesi sugli aumenti del petrolio. Se il prezzo del petrolio arrivasse, e si mantenesse costante, sui 40 dollari al barile, la benzina alla pompa e gli altri combustibili, compresi quelli per la produzione di energia elettrica, aumenterebbero mediamente del
15% determinando una crescita dell’inflazione di circa lo 0,7%. Se, invece, per sciagurata ed estrema ipotesi, questo prezzo dovesse arrivare fino a 75-80 dollari al barile, con un conseguente aumento del prezzo alla pompa del 50%, per il Centro Studi ci sarebbe uno scalino di aumento dell’inflazione di circa il 2,3% che si andrebbe a sommare, pertanto, all'attuale tasso tendenziale che, a febbraio, è stato del 2,6%, portando così l’indice dei prezzi al 4,9%. L’unica via praticabile, nel primo come nel secondo caso, allora, è, secondo il Centro Studi, quella di bloccare il carico fiscale oggi esistente sui prodotti petroliferi - 50% di accisa a cui si deve poi aggiungere il 16,7% di Iva. “Siccome però – conclude il Centro Studi – l’aliquota Iva, determinata a livello europeo, non può essere toccata, non resta che ridurre, come già si è fatto in passato, l’accisa”.

 

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