Il credito al consumo continua a crescere

Il credito al consumo continua a crescere

A fine 2003, secondo il rapporto Assofin-Crif-Prometeia, le consistenze totali di credito al consumo si sono attestate attorno ai 55.300 milioni di euro, con un tasso di incremento del +9,6% rispetto al 2002.

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16 giugno 2004
AGENZIE NEWS

Credito al consumo: in Italia nel 2003 a +9,6%

 

Prosegue la crescita del credito al consumo: al 31 dicembre del 2003 si registra infatti un tasso di incremento delle consistenze del +9,6%, in leggero calo rispetto al +12,5% registrato alla stessa data dell’anno precedente. In forte espansione i mutui per l’acquisto di abitazioni, passati dal 37,5% del totale crediti alle famiglie del 2001 al 47,2% del 2003. Nonostante ciò, le famiglie italiane ricorrono al credito ancora in misura piuttosto ridotta: rispetto agli altri principali Paesi europei, il tasso di indebitamento (misurato dal rapporto tra crediti in essere e reddito disponibile lordo), che nel 2002 era pari al 34,2% contro il 120,2% del Regno Unito, il 111,8% della Germania, l’83% della Spagna ed il 58,6% della Francia, nel 2003 si è assestato al 36,6%. Questi alcuni dei dati che emergono dalla sedicesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, il rapporto Assofin-Crif-Prometeia.

Le consistenze totali di credito al consumo si sono attestate, a fine dicembre 2003, attorno ai 55.300 milioni di euro; le banche generaliste rappresentano oltre 15.500 milioni di euro (con un tasso di variazione del -1,7% a fronte del +8,8% registrato a dicembre 2002), mentre istituzioni finanziarie e banche specializzate hanno raggiunto i 39.800 milioni di euro (+14,7%  contro il +14,3% alla stessa data del 2002).

Le consistenze diorigine bancaria mostrano tre tipi di evoluzione: la componente dei

finanziamenti veicolati attraverso carta di credito (la cui incidenza rispetto al totale è in leggera crescita, al 5,2% rispetto al 5% del 2002), le cessioni del quinto (il cui peso si mantiene attorno all’8,3% contro l’8,6% del 2002) e le altre forme tecniche, che

pesano ancora per oltre l’86%. Nel campo delle istituzioni finanziarie e banche specializzate è stata effettuata una scomposizione più dettagliata: i finanziamenti finalizzati ammontano al 69,3%, in diminuzione di 4,5 punti percentuali rispetto al 2002. I finanziamenti non finalizzati sono passati al 16,1% del totale (contro il 14,3% del 2002). Le carte di credito revolving rappresentano il 9,7% del totale (rispetto al

7,8% del 2002) con un tasso di crescita del +42,4% (+50,9% nel 2002). I prestiti contro cessione del quinto dello stipendio, che costituiscono il 4,9% del totale delle consistenze, continuano a crescere e raggiungono un tasso superiore alla media (+36,8%; nel 2002 il dato era +22,2%).

I flussi di erogato nel 2003 delle banche generaliste sono stati indirizzati principalmente alla mobilità (25,2%) e ai finanziamenti per ristrutturazioni (23,8%). Prevalente resta il peso dei finanziamenti a copertura di generiche esigenze personali (35,1%). La buona performance del 2003 delle istituzioni finanziarie e banche specializzate è dovuta in parte alla ripresa dei crediti concessi per acquisti nella mobilità, che fanno segnare un aumento complessivo dei volumi intermediati del +12,5%. Si tratta di una forte accelerazione rispetto al 2002, quando il comparto segnò un modesto +2,6%. A fine 2003 tali crediti ammontano al 65,6% del totale erogato.

La crescita è stata incentivata dai finanziamenti a tassi promozionali per l’acquisto di auto nuove (+60,5%). Il restante 34,4% dei crediti finalizzati ha riguardato i crediti senza destinazione d’uso e gli acquisti nei settori dell’arredo, dell’elettronica, degli elettrodomestici e servizi, beni che coprono una quota pari al 17,7%. I finanziamenti per

L’acquisto di elettronica ed elettrodomestici mostrano una buona ripresa (+22,2%), come quelli destinati all’acquisto di arredi (+14,9%). In crescita anche i finanziamenti per l’acquisto di motocicli (+8,2%).

Guardando all'anno in corso e al prossimo biennio, lo scenario macroeconomico dovrebbe accentuare gli elementi positivi per l’evoluzione della domanda di credito al consumo. Per il 2004 il reddito e i consumi delle famiglie dovrebbero mantenersi su

tassi di crescita, simili nel primo caso e leggermente inferiori nel secondo, a quelli del 2003. E’ prevista per il reddito disponibile delle famiglie un'accelerazione al 2% nel biennio successivo. La ripresa di interesse per i consumi durevoli dovrebbe invece

confermare la crescita dello scorso anno, ed accelerare a circa il 3% annuo nel prossimo biennio. La crescita più vivace dei consumi durevoli dovrebbe verificarsi nei settori caratterizzati da una minore penetrazione del credito (elettrodomestici e arredo).

Il tasso di indebitamento delle famiglie italiane raggiungerà quasi il 40% nel 2006, risultando quindi ancora distante da quello di altri Paesi europei. Le previsioni per il mercato del credito al consumo sono di una crescita delle consistenze del 10,4%.

Anche nel comparto dei prestiti per l’acquisto di abitazioni sono previsti tassi di crescita positivi, che evidenziano però una significativa decelerazione rispetto alla dinamica dell’ultimo biennio: la crescita attesa per quest'anno è del 16% circa, mentre

quella media per il periodo 2005-2006 è del 12%. Infine, relativamente al rischio, lo scenario non sembra comportare possibili tensioni, tanto nel comparto del credito al consumo quanto in quello dei mutui.

 

     

 

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