IL GOVERNO VARA IL DPEF

IL GOVERNO VARA IL DPEF

Via libera al Documento di programmazione economica e finanziaria. Inflazione programmata all'1,6%, Pil rivisto al ribasso (1,2% rispetto all'1,4%). Berlusconi conferma il taglio delle tasse in due tempi, con tre aliquote.

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30 luglio 2004
Il Governo vara il Documento di programmazione

Il Governo vara il Documento di programmazione

 

Varo notturno in Consiglio dei Ministri per il Dpef che traccia le linee programmatiche della politica economica dei prossimi tre anni, indicando anche le dimensioni della Finanziaria 2005. Il testo ricalca senza eccessive sorprese il quadro delineato nei giorni scorsi, ricordando anche che “correzioni strutturali non potranno essere indolori”.

Di “interventi dolorosi”, del resto, ha parlato anche il premier Silvio Berlusconi, secondo il quale è stato importante aver rispettato gli impegni presi in sede Ecofin correggendo i conti pubblici con la manovra da 7,5 miliardi e approvando prima delle ferie la riforma

delle pensioni. Ora si procederà con il taglio delle tasse varando “una Finanziaria di rigore e di sviluppo”. Ci sarà la riduzione dell’Irap per le imprese che fanno ricerca e investimenti e anche dell’Irpef. Su questo punto Berlusconi ha ribadito che la riforma prevederà una no tax area fino a 7.500 euro, e tre aliquote (23%, 33% e 39% per i redditi più alti). Berlusconi ha anche rivelato che il Governo punterà a ottenere una

maggiore elasticità europea nell’applicazione del patto di stabilitaà da cui potrebbero essere escluse al fine del rapporto del 3% le spese per investimenti e ricerca.

Tra i dati più attesi del Dpef c’era quello sull’inflazione programmata che alla fine è stato

fissato all’1,6% per il 2005. La prossima Finanziaria sarà di 24 miliardi di euro, di cui 17 da misure strutturali e 7 da misure una tantum. In questo modo il rapporto deficit-pil

rientreaà dal 4,4% al 2,7% nel 2005. Parallelamente, l’avanzo primario dovrà progressivamente salire fino al 4,8% del 2008.

Ma vediamo in sintesi i principali dati contenuti nel Documento.

CRESCITA - Per effetto della manovra da 7,5 miliardi approvata dal Senato la crescita di quest’anno risulterà penalizzata. Nel Dpef il Pil è stato rivisto al ribasso e sarà dell’1,2% contro l’1,4% stimato. Nel 2005 salirà al 2,1%, nel 2006 crescerà del 2,2%, del 2,3 % nel 2007 e nel 2008.

DEFICIT - Il rapporto con il pil si ridurrà al 2,7% nel 2005, al 2,2% nel 2006, all’1,7% nel 2007 e all’1,2% nel 2008.

DEBITO - Scenderà al 104,1% del pil nel 2005, del 101,9% nel 2006 e del 99,3% nel 2007.

INFLAZIONE PROGRAMMATA – E’ stata fissata all’1,6% nel 2005, all’1,5% nel 2006 e dell’1,4% negli anni successivi.

AVANZO PRIMARIO - Passerà dal 2,4% del 2004 al 2,6% nel 2005, al 3,3% nel 2006, al 4% nel 2007 e al 4,8% nel 2008.

DISOCCUPAZIONE -  Sarà dell'8,2% nel 2006, del 7,6% nel 2006, del 7,3% nel 2007 e del 7% nel 2008.

TASSE - Saranno ridotte nella misura di 1 punto di pil (circa 12 miliardi) in 2 anni.

PRIVATIZZAZIONI - Nei prossimi tre anni ci saranno privatizzazioni e cartolarizzazioni per una media di circa 25 miliardi l’anno per complessivi 116,4 miliardi (in particolare, 19,4  nel 2004, 27 nel 2005, 26 nel 2006, 24 nel 2007).

 

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