Confcommercio Sicilia: "Emanare lo stato di emergenza"

Confcommercio Sicilia: "Emanare lo stato di emergenza"

L'Associazione territoriale ha chiesto al presidente della Regione, Renato Schifani, di prevedere misure a sostegno delle imprese e degli operatori economici colpiti dagli incendi. 

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27 luglio 2023

Sono momenti drammatici in Sicilia, alle prese con numerosi incendi e roghi sparsi su tutto il territorio. Per questo Confcommercio Sicilia, a nome dell'intero sistema, ha inoltrato al presidente della Regione, Renato Schifani, una richiesta ufficiale per emanare lo stato di emergenza e prevedere delle misure a sostegno delle imprese.

“La Sicilia brucia e conta le vittime - ha scritto il presidente territoriale Gianluca Manenti - e, come il governatore sa bene, l'eccezionale ondata di calore che nei giorni scorsi ha investito la nostra Regione, con punte oltre i 47° in alcune zone, ha inevitabilmente portato anche il fuoco e la devastazione". Non è un fenomeno inatteso o straordinario quello degli incendi nell'Isola, che da tanti anni colpiscono la regione. "Oggi però - ha proseguito Manenti - ci risvegliamo con una Sicilia in ginocchio alle prese con roghi, la maggior parte di certo di origine dolosa, che non si contano più mentre la flotta dei Canadair è assolutamente insufficiente: dunque servono mezzi e uomini".

Tante le aziende in evidenti difficoltà, che si sono viste andare letteralmente in fumo sacrifici e investimenti. Serve prima di tutto, secondo l'Associazione, un'assistenza alla popolazione civile, che è dovuta scappare nottetempo dalle proprie abitazioni e poi un sostegno alle attività colpite.

Oltre ai roghi in molte zone manca anche l'energia elettrica e di conseguenza anche l'acqua, una situazione che in particolare nel territorio etneo ha creato notevolissime difficoltà alle imprese e famiglie. "In queste ore - ha concluso Manenti - siamo venuti a conoscenza che l’Enel investirà in
Sicilia, per adeguare i servizi, oltre 400 milioni di euro, probabilmente provenienti dal Pnrr. Ci chiediamo: se questi investimenti erano previsti, perché aspettare l’emergenza?".

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