In Toscana crescono i pagamenti digitali

In Toscana crescono i pagamenti digitali

L’aumento nell’anno in corso è del 23,8% rispetto al 2021. Confcommercio Toscana: “resta la necessità di abbassare le commissioni a carico delle imprese”.

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19 ottobre 2022

Nel 2022 il numero medio di transazioni per esercente è aumentato in Toscana del 23,8% rispetto al 2021, mentre rispetto al periodo pre-pandemia (2019) la crescita si attesta sul +112,6%. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di SumUp, presentati nel capoluogo regionale nel corso dell’evento “Carta o bancomat? Sì, grazie! I vantaggi dei pagamenti digitali per professionisti e imprenditori”.

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Entrando nel dettaglio dello studio si scopre che la provincia con la crescita più forte per numero medio di transazioni per esercente è Firenze, con un +34,3% su base annua. Ma la crescita è diffusa anche nelle altre province, con Siena che registra un +33,5%, mentre Lucca e Livorno fanno segnare rispettivamente un +19,8% e un +19,3%. Seguono Prato e Pistoia (+18,2%), Arezzo (+16,4%), Grosseto (+16,1%). Chiude la classifica Massa Carrara, con un +12%.

Lo scontrino medio si colloca poco sopra la media nazionale con 44,3 euro (contro 40,8 euro), e rispetto al 2019 è diminuito del 27,1% (era 60,8 euro): ciò dimostra, secondo SumUp, come "con il passare del tempo stiano diventando sempre più popolari, e accettate anche da parte dei commercianti, le transazioni digitali anche per cifre sempre più piccole".

“La pandemia ha accelerato l’uso delle tecnologie digitali anche nelle realtà territoriali più piccole. Nel caso dei pagamenti elettronici, l’obbligo di legge ha fatto il resto”, ha commentato il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano. “Il problema è che in Italia troppo spesso si fa innovazione caricandone i costi sulle spalle delle imprese. Per questo continuiamo a sollecitare il Governo affinché intervenga con il sistema bancario per abbassare le commissioni a carico delle imprese. È un atto dovuto, vista la difficile congiuntura economica e politica che sta mettendo a rischio il nostro sistema, alle prese con inflazione, caro-bollette e calo dei consumi. L’innovazione deve servire allo sviluppo, non può essere un carico ulteriore che agisce da freno”, ha concluso.  

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