Riforma fiscale e federalismo: due obiettivi incociliabili
Riforma fiscale e federalismo: due obiettivi incociliabili
RIFORMA FISCALE E FEDERALISMO: DUE OBIETTIVI INCONCILIABILI
Premessa
Nel quinquennio 2002-2006, il sistema Paese è chiamato a confrontarsi con obiettivi ineludibili quali quelli assunti in sede Ue, ed inseriti nel Patto di stabilità e crescita, e quelli assunti con il Patto per l'Italia in ordine, tra l'altro, all’avvio della riforma fiscale dei tributi erariali.
Lo scenario di crescita meno espansivo descritto proprio nel documento governativo del Patto di stabilità, sembra essere quello più attendibile alla luce dei trend in corso e dei loro effetti nei prossimi anni. Il rientro del rapporto debito/PIL nei prossimi cinque anni dovrebbe essere di 11,7 punti e le economie richieste dovrebbero essere di 174.780 milioni di euro, pari a otto volte circa la manovra per il 2003.
Si tratta di grandezze enormi che richiedono per i prossimi anni vincoli stringenti di finanza pubblica.
Nello scenario con minore crescita si prevede:
· il raggiungimento nel 2006 di un rapporto deficit Pil di -1,0%;
· una riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil dell'11,7%;
· una crescita del Pil nominale del 17,4%;
· una riduzione dello stock debito del 3,8% per le privatizzazioni;
· un'inflazione media del quinquennio 1,9%,calcolata sul deflatore del PIL.
SCENARIO DI MINORE CRESCITA
(milioni di euro)
| 2001 | 2002(a) | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | var. cum. |
PIL nominale | 1.216.694 | 1.249.545 | 1.294.529 | 1.348.899 | 1.406.901 | 1.467.398 |
|
Saldo netto da finanziare | - | 52.600 | 47.898 | 41.102 | 40.921 | 42.680 | 225.200 |
Privatizzazioni |
| 5.013 | 22.185 | 23.222 | 0 | 0 |
|
Saldo netto – privatizzazioni |
| 47.587 | 25.713 | 17.880 | 40.921 | 42.680 | 174.780 |
Stock del debito | 1.335.430 | 1.383.017 | 1.408.730 | 1.426.912 | 1.462.048 | 1.488.473 |
|
Rapporto debito/PIL |
| 110,7 | 108,8 | 105,4 | 102,8 | 99,0 | -11,7 |
Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio su dati Ministero dell'Economia e Istat
(a) Il PIL 2002 è stimato con crescita reale allo 0,3% e stock come tendenziale 2001.
§ Ogni punto percentuale di maggiore crescita in termini nominali determina una riduzione del debito dello 0,45%;
§ Ogni punto percentuale di minore crescita determina un aumento del debito dello 0,45%.
La riforma fiscale
In questo contesto, sono del tutto impraticabili interventi di alleggerimento della pressione tributaria per i prossimi cinque anni.
Infatti, l'attuazione degli ulteriori avanzamenti della riforma tributaria dovrebbe portare ad una riduzione delle entrate per ulteriori 46.000 milioni di euro (poco più di 90 mila miliardi di lire).
Su un totale di entrate tributarie delle Amministrazioni Pubbliche di 361.558 milioni di euro, pari al 29,7% del PIL 2001, a regime gli sgravi fiscali previsti possono essere stimati in 55.800 milioni di euro, pari al 15,43% delle entrate, ripartiti nel modo di seguito illustrato:
Stima degli sgravi derivanti dalla riforma tributaria
Imposte | Importi | Livello sgravi sul gettito |
Irpef | 23.000 milioni di euro | -18,75% |
Irap | 30.000 milioni di euro | -100,00% |
Rendite finanziarie | ipotesi unificazione aliquote Bot e altri rendimenti 2.800 milioni di euro | da quantificare |
Totale Sgravi su famiglie e imprese | 53.000 + 2800 milioni di euro per rendite finanziarie | - 15,43% |
Fonte: stime Confcommercio su dati Ministero dell'Economia e Istat
Tali importi non trovano alcun margine di copertura nell'attuale struttura del bilancio delle Amministrazioni Pubbliche in quanto a fine periodo, cioè nel 2006, le entrate tributarie dovrebbero attestarsi su un importo di 430.787 milioni di euro e quindi registrare un incremento cumulato del 19,14 % rispetto a quelle del 2001.
Il federalismo
Ugualmente impraticabili sono gli incrementi della spesa pubblica per attuare il federalismo. Sarebbero, infatti, necessari ulteriori 60.000 milioni di euro (circa 120 mila miliardi di lire) per finanziare quella di carattere locale, solo per le regioni a statuto ordinario.
Sulla base dello studio Isae, l'attuazione del federalismo derivante dalla riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione dovrebbe far elevare la spesa regionale dal 20,55% delle entrate, dato calcolato per il 2001, a circa il 45 % del totale delle entrate alla fine del processo di attuazione del federalismo.
Totale Pagamenti delle Regioni a Statuto Ordinario Prima e dopo la Riforma del titolo V della Costituzione
(Anno 1999 - Milioni di Euro)
Regioni a statuto ordinario | Prima riforma | Dopo riforma | differenze |
Piemonte | 6.062 | 10.672 | 4.610 |
Lombardia | 12.281 | 20.464 | 8.182 |
Veneto | 6.307 | 10.332 | 4.025 |
Liguria | 2.695 | 4.815 | 2.120 |
Emilia Romagna | 6.412 | 10.385 | 3.973 |
Toscana | 5.661 | 9.676 | 4.015 |
Umbria | 1.417 | 2.653 | 1.236 |
Marche | 2.298 | 3.849 | 1.552 |
Lazio | 7.016 | 15.488 | 8.471 |
Abruzzo | 1.888 | 3.442 | 1.555 |
Molise | 588 | 968 | 380 |
Campania | 7.733 | 16.732 | 8.999 |
Puglia | 4.643 | 9.216 | 4.574 |
Basilicata | 1.232 | 2.081 | 848 |
Calabria | 3.071 | 5.860 | 2.789 |
Totale regioni a statuto ordinario | 73.828 | 131.157 | 57.329 |
Fonte: elaborazione su Studio Isae, dati Minist. Economia e Istat
Basta considerare le vicende dei decreti Bassanini e i trasferimenti solo "virtuali" dei dipendenti pubblici dal centro in periferia per comprendere come, nel breve medio periodo, sia inevitabile una duplicazione di costi e di funzioni.
Mancano inoltre quantificazioni attendibili sul modello di amministrazione centrale coerente con il nuovo assetto istituzionale e con le sue possibili oscillazioni relativamente alle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo degli atti amministrativi e delle funzioni di programmazione e quantificazione dei livelli di spesa compatibili con gli impegni assunti dal governo centrale in sede Ue.