Ruote d’Italia: “il confronto e il senso di responsabilità pagano sempre”

Ruote d’Italia: “il confronto e il senso di responsabilità pagano sempre”

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20 luglio 2022

Quella in corso è senz’altro una settimana complessa dal punto di vista politico e la giornata odierna, in particolare, sarà decisiva per il futuro del Governo e del Paese. Oggi, infatti, il Premier Draghi terrà il suo discorso alle Camere e sapremo se manterrà ferma la propria decisione di rassegnare le dimissioni, oppure se gli appelli a Lui rivolti da tante realtà presenti nel Paese riusciranno a fargli mutare idea.

Certo non basteranno le parole, ma occorreranno segnali concreti che diano la certezza all’Esecutivo di poter, in totale fedeltà con il programma presentato, continuare a lavorare. I tempi sono difficili, non è la prima volta che lo evidenziamo. In questa fase estremamente delicata, il Paese potrebbe giocarsi molto se verranno assunte delle decisioni errate. O si riesce a convergere compattamente verso il comune intento di proseguire sulla strada già tracciata, in sintonia con gli interessi delle imprese e dei cittadini, oppure l’unica strada, anche se può suscitare perplessità, sarà quella di chiamare il Popolo ad esprimersi attraverso un passaggio elettorale.

Intanto, con l’approvazione del “decreto Aiuti”, sono diventate operative alcune importanti misure a favore del mondo del trasporto, che ha subito le conseguenze degli incrementi del costo del gasolio e del conflitto che si sta consumando ai confini dell’Europa. Quelli contenuti nel provvedimento, sono solo una parte, anche se importante, degli interventi necessari. C’è ancora molto da fare: per alcune norme siamo ancora in attesa dell’ulteriore via libera dalle Autorità comunitarie, mente gli stanziamenti economici avranno piena efficacia solo con la pubblicazione dei decreti attuativi da parte del MIMS, i cui contenuti sono stati illustrati nel corso della riunione con le Associazioni tenutasi venerdì scorso.

Finora, i ritorni da parte degli operatori sono stati in gran parte di segno positivo. Per questo sarà necessario non abbassare la guardia e proseguire il lavoro per rendere operative in ogni loro parte le misure emanate. Fai/Conftrasporto non cesserà di fare pressione affinché si producano i risultati attesi. In ogni caso, il confronto con il Ministero non può dirsi certo concluso, in quanto ora si apre una nuova fase che dovrà portare alla piena realizzazione delle intese contenute nel protocollo sottoscritto a marzo, in particolare per quanto riguarda le regole del settore. Sappiamo che il mercato, se lasciato a se stesso, rischia di far prevalere il più forte sul più debole; quando è ben regolato, invece, favorisce la sana competizione e aiuta le imprese a crescere in modo virtuoso. Questo principio è fondamentale per la nostra realtà associativa, come quello della libertà di circolazione e della funzionalità degli uffici periferici del Ministero.

Una consapevolezza, comunque, emerge in modo lampante da questa vicenda: il confronto, se accompagnato dal senso di responsabilità, paga. Sappiamo bene che talune realtà da tempo diffondevano voci tendenziose ed incitavano la categoria ad azioni di protesta. Sappiamo anche che alcuni operatori, soprattutto perché non informati in modo adeguato, sarebbero stati propensi ad aderire a queste iniziative. Nessuno ha mai detto loro che, finita la protesta, al massimo avrebbero ottenuto un protocollo di impegni, la cui attuazione avrebbe inevitabilmente richiesto altri mesi di attesa. Viste le evoluzioni che vi sono state, sarebbe stato un autogol di ampia portata. Inoltre, mobilitare con azioni di fermo la categoria senza aver un Esecutivo nel pieno delle funzioni su temi che vedevano anche coinvolte le Autorità europee, costantemente incalzate dal Ministero dei trasporti e da alcune realtà associative, non sarebbe stata la strada giusta. A questo proposito, un ringraziamento allo staff della Viceministro Bellanova è dovuto. Certamente non ci saremmo sottratti, qualora le intese contenute nei protocolli e nella legge non fossero state rispettate, a tutelare responsabilmente le imprese del settore, né ci sottrarremo dal farlo in futuro se sarà necessario. Quanto è stato raggiunto ad oggi sembra tuttavia premiare l’azione di coloro che hanno scelto con senso di responsabilità la strada del confronto.

Forti di questa certezza, bisognerà evitare che in futuro espressioni di parti ininfluenti possano danneggiare le realtà imprenditoriali ed i loro lavoratori solo per ottenere visibilità. Noi lo faremo continuando a tenere un rapporto stretto con gli operatori e valutando insieme a loro le iniziative utili da assumere. Altri sceglieranno di abbandonare la strada della demagogia ingannevole? Se così fosse ne saremmo felici, nel frattempo però, manterremo fermo il nostro impegno affinché l’irresponsabilità di qualcuno (credo ormai ben noto agli imprenditori) non arrechi danno alla categoria, come vediamo accadere ancora oggi. Strano, ad esempio, che si pronuncino su aspetti definiti nel corso dell’incontro col Ministero personaggi che non erano presenti! Questo dimostra come vi sia qualcuno che, uscito dalla riunione a testa bassa e con le pive nel sacco, si sia subito affrettato ad informare (a proprio modo) chi non era titolato a partecipare, fornendo così agli arruffapopolo nuovi pretesti per continuare ad instillare dubbi e critiche infondate. Datevi pace! È comprensibile il vostro desiderio di apparire, ma evitate di scaricare il costo delle vostre ambizioni personali sulle spalle degli operatori.     

 

Paolo Uggè

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