Dalla Bce "monito" su uso inappropriato flessibilità

Dalla Bce "monito" su uso inappropriato flessibilità

DateFormat

5 novembre 2015

 

La banca centrale europea lancia un monito sull' uso "inappropriato" della flessibilità, prevista dalle regole europee sui conti pubblici in caso di riforme strutturali portate avanti dagli Stati. "Dato che solo poche tipologie di riforme potrebbero effettivamente comportare costi di bilancio a breve termine, la flessibilità concessa dal Patto - afferma l'istituzione nel suo bollettino economico - deve essere applicata con cautela per evitare il rischio di un uso inappropriato". L'Italia è tra i Paesi che hanno beneficiato di questa clausola. Lo scorso marzo "nel valutare se avviare o meno una procedura per i disavanzi eccessivi per Italia e Belgio sulla base del criterio del debito - ricorda la Bce - la Commissione europea ha considerato nelle sue relazioni che l' attuazione di riforme strutturali era uno dei fattori significativi a giustificazione della scelta di non avviare una procedura". "Inoltre, nel quadro del braccio preventivo, all' Italia è stato concesso un margine complessivo dello 0,4 per cento del Pil per la deviazione dal percorso di aggiustamento verso l' obiettivo di medio termine nel 2016, in ragione del piano di riforme strutturali presentato dalle autorità italiane recante una valutazione quantitativa dei costi di bilancio a breve termine delle riforme strutturali pari allo 0,2 per cento del Pil". Anche la Francia ha beneficiato di questa flessibilità. La situazione del mercato del lavoro nell' area dell' euro "continua a migliorare gradualmente". I "dati piu' recenti, ricavati dai risultati delle indagini campionarie evidenzierebbero un ulteriore graduale miglioramento del mercato del lavoro nel prossimo futuro". Nel secondo trimestre di quest' anno, ricordano gli esperti dell'Eurotower, l' occupazione e' salita di un ulteriore 0,3% su base mensile, registrando il piu' forte incremento annuale dal secondo trimestre del 2008. Come risultato, l' occupazione e' stata superiore dello 0,9% rispetto all' anno precedente. Il tasso di disoccupazione per l'area dell' euro, che aveva iniziato a ridursi dalla meta' del 2013, ha proseguito la sua flessione nel secondo trimestre del 2015, per giungere a una sostanziale stabilizzazione intorno all' 11% nei mesi di luglio e agosto. ''In seguito alla diminuzione dei corsi energetici, l' inflazione complessiva è tornata in territorio negativo a settembre, collocandosi al - 0,1 per cento; l' inflazione armonizzata al netto della componente energetica si è invece mantenuta stabile allo 0,9 per cento. Sulla base delle informazioni disponibili e dei prezzi correnti dei contratti future sul greggio, l'inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC dovrebbe rimanere molto bassa nel breve periodo per poi aumentare al volgere dell' anno, soprattutto per gli effetti base connessi al calo delle quotazioni petrolifere al termine del 2014''. Lo indica la Bce nel Bollettino economico. ''L' inflazione, secondo le previsioni, salirebbe ancora nel corso del 2016 e del 2017, sostenuta dall' atteso recupero dell' economia, dalla trasmissione di precedenti cali del tasso di cambio dell' euro e dall'ipotesi, incorporata nei contratti future, di corsi petroliferi lievemente più elevati nei prossimi anni -continua la Bce.  Tuttavia, vi sono rischi, derivanti dalle prospettive economiche e dagli andamenti dei mercati finanziari e delle materie prime, che potrebbero ulteriormente rallentare la ripresa graduale dell' inflazione verso livelli più prossimi al 2 per cento''.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca