Finanziaria: il vertice slitta a data da destinarsi

Finanziaria: il vertice slitta a data da destinarsi

Rinviato di almeno una settimana il preannunciato vertice di maggioranza sulla manovra. Il dibattito nella CdL resta serrato, Lega sempre insofferente sulla revisione degli studi di settore. Opposizione in piazza il 6 novembre.

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12 ottobre 2004
Finanziaria: il vertice slitta a data da destinarsi

Finanziaria: il vertice slitta a data da destinarsi

 

Slitta di almeno una settimana, a data da destinarsi, il preannunciato vertice di maggioranza sulla Finanziaria. Il dibattito nella Casa delle libertà resta serrato, tanto che sembrano traballare anche alcune norme contenute nella manovra: in particolare An intende chiedere il ritiro degli articoli che aggravano i costi degli immobili, così come la Lega nei giorni scorsi aveva minacciato di 'amputare' la manovra delle norme sui lavoratori autonomi. L’Udc, da parte sua, prima di andare avanti nell’esame

parlamentare della Finanziaria (in settimana si concluderanno le audizioni e da lunedì prossimo si entrerà nel vivo), vuole garanzie politiche.

A questo punto si fa largo l’idea che alcune norme, quelle che toccano le tasche dei

contribuenti, possano essere modificate. Sotto il tiro di An ce ne sono soprattutto due: quella che rende obbligatoria l’assicurazione degli immobili e quella che prevede un riclassamento degli estimi degli immobili da parte dei Comuni. Ma anche l’Udc ha pronti nel cassetto alcuni emendamenti in favore dei piccoli comuni. In particolare i centristi intendono presentarne un emendamento che riattribuisce ai comuni con meno di 5.000 abitanti la gestione degli acquedotti, in modo da aumentare il loro budget complessivo e la conseguente capacità di investimenti.

Fin qui la Finanziaria: per quanto riguarda il ddl su tasse e competitività, Berlusconi è deciso a non cedere sulla riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali cinque a tre: 23%,

33% e 39%. An vorrebbe almeno che l’aliquota più alta, come ha spiegato il ministro Gianni Alemanno, sia fissata al 43%; quanto all’Udc, che ha a cuore la progressività, chiede norme di 'compensazione': l’elevazione della no-tax area fino a 8.000 euro, nonché assegni familiari consistenti per le famiglie con figli o con anziani a carico. Il

problema è che ci sono solo 6 miliardi, di cui buona parte andrebbero per la riduzione del numero delle aliquote. Da qui l’altra richiesta dell’Udc, che il taglio dell’Irap alle imprese sia mirato a “progetti veramente innovativi” e non sia un taglio generalizzato.

Intanto, l’opposiozione ha annunciato per il 6 novembre una manifestazione nazionale contro la Finanziaria che - ha detto Prodi – “è una stangata”.

 

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