Il taglio dell'Irap slitta al 2006
Il taglio dell'Irap slitta al 2006
Slittano al 2006 i tagli all'Irap
Il taglio dell'Irap per le imprese slitta al 2006. Al termine di una giornata convulsa fitta di incontri e trattative, il Governo ha deciso infatti di fare marcia indietro rispetto al progetto già elaborato e presentato alle parti sociali. Le cause del clamoroso dietro-front sono state spiegate alla Camera dal premier Silvio Berlusconi: "non è emersa una direzione univoca, c'era una divisione di pareri e posizioni che più variegata di così non poteva essere.
Quindi ho preso atto che avremmo accontentato una parte per scontentare tutte le altre. Sulla copertura abbiamo tre mesi di tempo per decidere. Io personalmente preferisco i tagli di spesa corrente, ci mancherebbe altro". Così Berlusconi ripiega su quanto annunciato in Parlamento a metà maggio. Il taglio di 12 miliardi di euro di Irap che gravano sul costo del lavoro "avverrà un terzo nel 2006, un terzo nel 2007 e un terzo nel 2008".
Nell'Esecutivo la parola d'ordine è abbassare i toni. Il vicepremier Gianfranco Fini parla di decisione "conosciuta e condivisa". Ma la Lega esce vincitrice dal braccio di ferro sull'aumento dell'Iva proposto dal ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, e sostenuta da An e Udc: "se l'alternativa erano nuove tasse, meglio così", ha detto il ministro Roberto Calderoli.