Mezzogiorno emarginato da pensioni e Finanziaria

Finanziaria e riforma delle pensioni hanno un “convitato di pietra”: il Mezzogiorno. A Napoli per un convegno sul rapporto tra banche ed imprese, il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, ha infatti detto no a “un welfare del Sud e uno del Nord”, così come ha affermato che nella manovra “le risorse sono poche e forse manca una strategia di fondo che abbia nel Sud uno dei suoi punti di forza”.

Ma cominciamo dalla riforma previdenziale, che “è diluita nel tempo. Un po’ più di coraggio sarebbe stato necessario considerando anche i problemi della tenuta e del potere di acquisto degli italiani”. Ma il vero problema, ha detto Billè, è quello di “rivedere il sistema complessivo del welfare avendo attenzione non solo alle pensioni ma anche agli altri problemi che riguardano la famiglia e l’inserimento dei giovani nel tessuto produttivo”.

Quanto alla Finanziaria, il Parlamento sarà chiamato a correggere “un impianto che non ci porta lontano, soprattutto se visto da Roma in giù”. Per Billè “sono necessari più

provvedimenti per le famiglie e meno per le imprese, lo dico proprio io che sono un imprenditore”. “Cominciamo a dare maggiore potere d’acquisto alle famiglie. Salvare il sistema imprenditoriale, soprattutto quella parte che non ce la fa più perché ha prodotti troppo vecchi, potrebbe non essere una scelta oculata. Oggi in Italia - ha concluso Billè - abbiamo una rete di famiglie che consumavano più della media e che adesso sono costrette a consumare meno, perché si è indebolito il loro potere d’acquisto”.