BERLUSCONI: "UNA FINANZIARIA SENZA PRECEDENTI"

BERLUSCONI: "UNA FINANZIARIA SENZA PRECEDENTI"

D:1-10-2002 P:01 T:Confcommercio sulla Finanziaria: un "catenaccio" all'italiana

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30 settembre 2002
Berlusconi: “Una Finanziaria senza precedenti”

Berlusconi: “Una Finanziaria senza precedenti”.

L’opposizione: “Una stangata mascherata”

 

“L’Italia ha un Governo e una finanziaria che mantengono le promesse”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi per illustrare la nuova legge finanziaria. “Quella adottata dal governo – ha detto il premier - è una Finanziaria nuova, innovativa, senza precedenti per la gente, che non solo non mette le mani in tasca agli italiani ma lascia più soldi nelle mani delle famiglie, in modo che possano consumare di più e produrre di più”. Secondo Berlusconi, “la finanziaria varata oggi dal Governo prevede meno spese, meno sprechi e meno tasse”. “Si tratta di una finanziaria sociale - ha aggiunto il presidente del Consiglio - che va nella direzione del mercato sociale”. Parlando poi delle misure fiscali contenute nella prossima Finanziaria Berlusconi ha detto che “la pressione fiscale sarà ridotta di un punto”. Il premier ha sottolineato che la riforma Irpef entro il 2006 avrà due sole aliquote (23% e 33%) e riguarderà oltre ventotto milioni di italiani, ci sarà l’eliminazione delle imposte per i pensionati a 516 euro al mese, il concordato preventivo per le aziende e il concordato per adesione. In più, Berlusconi ha ricordato la possibilità di chiudere le liti pendenti che “potranno essere dimezzate”. “La Finanziaria 2003 stanzierà 1.000 miliardi di vecchie lire (oltre 500 mln di euro) per finanziare gli ammortizzatori sociali”. “C’è solo una riforma che non abbiamo approvato – ha ricordato Berlusconi - quella delle pensioni. Ma a questo ci sta lavorando l’Europa, per aumentare l’età pensionabile. E' un tasto su cui insisto. Io non credo sia giusto far gravare un cittadino per oltre 30 anni sulle spalle di altre persone”. Per ciò che riguarda la gestione dei fondi per il Sud, Berlusconi ha detto che è stato messo a punto “un innovativo sistema, che coinvolge il Cipe presieduto dal presidente del Consiglio”. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha affermato che “la spesa pubblica non sarà tagliata ma riqualificata e contenuta nella crescita. Gli sconti fiscali serviranno a rilanciare i consumi”.  “Gli obiettivi importanti di una Finanziaria – ha detto Tremonti - sono tre: la crescita, il deficit e l’entità della manovra”. “Per l’economia – ha ricordato il ministro - si prevede un Pil in progresso del 2,3% nel 2003 in linea con il consenso europeo”.

Un chiaro invito al Governo affinché tracci una linea chiara di sostegno alle imprese è venuto da Antonio Marzano. Per il titolare delle Attività Produttive, occorre che il Governo “tracci un chiaro indirizzo, una linea di azione univoca da perseguire senza arretramenti perché occorre dare alle imprese quella certezza di cui le imprese stesse hanno bisogno”.

 

Le reazioni

Per quel che riguarda i sindacati, giudizio “sospeso” quello di Cisl e Uil sulla Finanziaria e di bocciatura da parte della Cgil. “Il Governo sul fisco ci sembra abbia rispettato il Patto per l’Italia, ma vanno rispettati  anche gli impegni assunti per il Mezzogiorno”. L’ammonimento del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, è condiviso dal numero uno della Uil, Savino Pezzotta: “c’è la riduzione delle tasse per i redditi più bassi e investimenti per il Mezzogiorno, ma c’è un elemento di criticità profondo che è il superamento delle agevolazioni a fondo perduto che noi critichiamo fortemente. C’è bisogno di un’ulteriore analisi su scuola e sanità”.

Di tono diverso il commento del segretario generale della Cgil Luigi Epifani: “E’ una Finanziaria che non dà sviluppo, basta pensare a quello che prevede per il Mezzogiorno. E una Finanziaria che non è fondata sul rigore perché i conti sono approssimativi. Dopo aver passato un anno da cicale improvvisamente ci si accorge che bisogna tirare la  cinghia. E infine si tagliano spese essenziali come la scuola e la sanità”.

Critica la Confindustria, secondo la quale si tratta di una manovra con “molte ombre e poche luci”. Tra le prime, Antonio D’Amato ha indicato “la mancata svolta sul piano della riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda previdenza e sanità”.

L’opposizione non risparmia le critiche alla manovra. Per il leader della Margherita Francesco Rutelli, “si continua solo a dare alla gente delle illusioni. Si tagliano quattrini ai Comuni e alle Regioni ma i tagli li pagheranno le famiglie perché dovranno spendere di più per i servizi, le scuole, gli asili, i trasporti, la sanità”.

 




 

 

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