Di Dio: "Più crescita con più lavoro delle donne"

Di Dio: "Più crescita con più lavoro delle donne"

Nella sua relazione al primo Forum nazionale dell'organizzazione, il presidente di Terziario Donna ha sottolineato che le donne "costituiscono il prezioso capitale sommerso che va valorizzato per restituire all'Italia una nuova chance".

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8 maggio 2014

PALERMO - "Puntare sulle donne è conveniente, per l'economia e per l'Italia stessa, perché più lavoro delle donne vuol dire più crescita". Una frase - quella pronunciata dal presidente di Terziario Donna, Patrizia Di Dio, aprendo la sua relazione al primo Forum nazionale dell'organizzazione che riunisce le donne imprenditrici di Confcommercio – che non è solo frutto di una sorta di orgoglio di "genere". Già, perché è la stessa Ocse ad aver segnalato che se nel 2030 la partecipazione femminile al lavoro raggiungesse i livelli maschili, la forza lavoro italiana crescerebbe del 7% e il Pil pro capite di un punto percentuale l'anno. Nello stesso tempo, fonte  Unioncamere, c'è da da riflettere sul fatto che le pmi a guida femminile  resistono alla crisi più di quelle maschili, per non parlare delle risultanze dell'osservatorio Censis  sull'imprenditoria femminile del terziario (vedi articolo a parte, ndr). Le donne, insomma "costituiscono – ha continuato la Di Dio - il prezioso capitale sommerso che va valorizzato per restituire all'Italia una nuova chance. Il mercato è meritocratico, premia le capacità imprenditoriali, il know how, senza guardare al sesso, alle etnie, alla religione. Perciò, quando ci sono buone idee e il giusto modo di tradurle in impresa, i risultati premiano le donne così come farebbero con un qualsiasi imprenditore". Nel corso della crisi non ancora alle spalle l'imprenditoria femminile ha dato prova di  capacità di gestione intelligente e determinata, unita a una "fiduciosa volontà di cambiamento, esattamente ciò di cui il nostro Paese ha oggi soprattutto bisogno". A questa  "certezza di futuro", ha detto il presidente di Terziario Donna, "il nostro Sistema Paese deve positivamente e urgentemente rispondere" altrimenti sarà "una perdita colossale per la nostra stessa  economia. Il nostro Paese, la nostra società, la nostra economia, non possono permettersi di tenere chiuso in soffitta, ad ammuffire, questo enorme potenziale di idee, talento, creatività, energia; questa fonte straordinaria di crescita e di sviluppo occupazionale, di benessere familiare e di coesione sociale, di imprenditoria aggiuntiva e anche di irrobustimento della massa fiscale e previdenziale". Riferendosi poi ai risultati dell'osservatorio sul credito di Confcommercio (vedi articolo a parte, ndr) Patrizia Di Dio ha quindi sottolineato  che "ci stiamo battendo affinché l'accesso al credito per le donne sia più adeguato e con costi migliori rispetto allo standard visto è dimostrato  che le imprese femminili sono più solvibili". Per far nascere un'impresa occorrono risorse economiche: ecco perché Terziario Donna chiede poi con forza "il sostegno dell'imprenditoria femminile, un rifinanziamento della 215 per l'imprenditoria femminile incluse  le start up, perché c'è tanta voglia di fare impresa da parte delle donne e delle giovani". Infine, la Di Dio ha evidenziato la necessità per il nostro Paese di "migliorare le politiche per la famiglia e la conciliazione fra vita e lavoro". In questa direzione va la proposta di legge  sullo sgravio fiscale delle spese sostenute dalle imprenditrici per l'aiuto domestico nell'ambito della promozione delle pari opportunità e al fine di incrementare la partecipazione delle donne alla crescita e favorire la ripresa (vedi allegato, ndr).

     

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